Ha riscosso molto interesse il convegno organizzato venerdì 9 giugno dal Movimento 5 Stelle biellese sul tema della mobilità sostenibile e della transizione verso le auto elettriche. Sono intervenuti in qualità di relatori gli esperti nazionali, regionali e locali del M5S. Dopo l’introduzione del coordinatore provinciale Giuseppe Paschetto che ha sottolineato come l’incontro si inserisca nel filone degli approfondimenti tematici in seguito al convegno del 25 marzo “Il Biellese distratto 100% Bio” hanno relazionato il deputato della XVIII legislatura Giuseppe Chiazzese promotore degli incentivi sulle auto elettriche, il consigliere regionale Sean Sacco e il precedente consigliere regionale Davide Bono, i responsabili biellesi del settore mobilità del M5S Emanuele Cutellè e Francesco Panico.
Sono state esaminate le problematiche ecologiche, economiche, geopolitiche, sanitarie connesse con il passaggio alla mobilità elettrica, fornendo una gran mole di informazioni e spunti per il dibattito che si è sviluppato poi. E’ emerso chiaramente da dati economici molto dettagliati presentati da Emanuele Cutellè come un’auto elettrica che apparentemente costa di più di una a combustione (ad esempio per un modello considerato si tratta di 30.000 euro contro 18.000) in realtà dopo soli 4 anni ammortizza il maggiore costo e quindi su un arco di 10 anni diventa decisamente più conveniente. Incidono gli incentivi statali, il minor costo di ricarica, il bollo gratuito, l’assicurazione più bassa, i minori costi di manutenzione. Attualmente sono in circolazione in Italia 200.000 auto elettriche, molte di più in altri Paesi europei grazie alla maggiore attenzione dei governi locali, e le colonnine di ricariche presenti possono già ora garantire ricariche per un parco auto di 1.500.000 mezzi. I vantaggi ecologici sono evidenti e legati alla assenza di emissioni climalteranti e inquinanti e anche alla produzione di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili per alimentare le auto. A proposito di salute Davide Bono, che è medico, ha messo in luce i molteplici danni causati dalle emissioni delle auto tradizionali, ossidi di azoto, benzopirene, particolato, che causano patologie a breve e lungo termine ed incidono pesantemente sulla salute collettiva causando ogni anno in Europa centinaia di migliaia di morti premature per tumori e affezioni cardio-circolatorie e respiratorie. Il passaggio all’elettrico avrebbe quindi ricadute notevoli anche in ambito sanitario.
Si è poi notato come siano privi di fondamento i timori del governo che ritiene troppo vicina la scadenza del 2035 per il bando della auto a benzina e gasolio e ritiene che dipenderemo per le materie prime delle batterie dalla Cina. In realtà tutti i produttori di auto hanno già programmato la riconversione. Diversi marchi non produrranno più auto che non siano elettriche a partire già dal 2030 quib di con un buon anticipo rispetto alla scadenza. Inoltre dopo forniture iniziali di materie prime per le batterie da altri Paesi l’Italia è già perfettamente in grado di fare da sé attraverso il riciclaggio spinto e il riutilizzo nell’ambito di una virtuosa filiera di economia circolare che non disperda metalli e terre rare necessarie.
Francesco Panico e Sean Sacco hanno affrontato anche il tema della riduzione delle auto in circolazione come seconda leva su cui agire fin da ora. Non si può immaginare di sostituire infatti le auto tradizionali con un ugual numero di auto elettriche. Non ci sarebbe energia elettrica sufficiente per tutte e soprattutto non si eliminerebbe il problema del traffico e dell’invasione da parte della auto di ogni spazio urbano. Occorre un cambiamento culturale e nelle scelte politiche delle amministrazioni locali per ridurre il numero delle auto e dei parcheggi a beneficio di giardini e spazi di socializzazione con notevole miglioramento della qualità della vita. Così hanno già fatto grandi città come Amsterdam, Parigi, Londra, New York e così il M5S intende proporre per Biella. Car sharing, car pooling, salto di qualità del trasporto pubblico, miglioramento dei trasporto ferroviario, devono essere le vie da seguire per una rivoluzione culturale che coinvolga urbanistica, socialità, mobilità ad ogni livello.