M5S: risoluzione non violenta dei conflitti

M5S: risoluzione non violenta dei conflitti
29 gennaio 2024 Movimento 5 Stelle Biella

Sabato 27 gennaio il M5S biellese ha celebrato la giornata della memoria con la presentazione del libro della ricercatrice americana Erica Chenowet sulla risoluzione non violenta dei conflitti. Ci è parso un bel modo di ricordare la shoah e le vittime del nazifascismo, presentando le concrete possibilità di evitare nuove guerre adottando la difesa civile, non armata e non violenta. Dopo l’introduzione del rappresentante del gruppo territoriale biellese Alberto Vignazia, il coordinatore provinciale Giuseppe Paschetto ha portato i saluti della curatrice dell’edizione italiana dell’opera di Chenowet, la prof.ssa Angela Dogliotti forzatamente assente per malattia, e i saluti anche del consigliere regionale Sean Sacco pure colpito da influenza. La presentazione è stata curata da Paolo Candelari, esponente del centro studi per la pace Sereno Regis di Torino. Il relatore ha messo in evidenza i pregi del libro di Erica Chenowet che espone tutti i principali conflitti degli ultimi 100 anni affrontati con metodi non violenti. Con metodo scientifico la ricercatrice è riuscita a verificare come la lotta armata abbia percentuali di successo attorno al 25% mentre il successo della resistenza civile e non violenta supera il 50%, quindi una percentuale più che doppia. Candelari ha sottolineato come la resistenza civile, per essere vincente, debba essere preparata, organizzata e disciplinata. Ha ricordato i casi storici più rilevanti dall’indipendenza dell’India ottenuta da Gandhi alla vittoriosa resistenza civile di Solidarnosc contro il regime comunista polacco. Del resto anche la caduta del comunismo sovietico e quella del muro di Berlino furono frutto di campagne di resistenza civile senza spargimento di sangue. Il relatore ha esposto i casi più recenti della resistenza civile delle donne iraniane o quella della popolazione ucraina nei primissimi giorni dell’invasione russa. In molti casi affrontare in modo nonviolento i conflitti ha portato al successo senza che ci fosse preparazione e organizzazione per cui il potenziale di questa pratica è davvero altissimo. Non sempre la resistenza civile vince ma anche quando non raggiunge il successo come ad esempio a Praga nel 1968 si evita un enorme spargimento di sangue. Candelari ha elencato le principali tecniche di cui parla il libro tra cui non collaborazione, sciopero, disobbedienza civile, boicottaggio. Il mondo sta andando verso regimi autocratici e la restrizione degli spazi di democrazia: dagli USA di Trump al Brasile di Bolsonaro, e poi Russia, Turchia, Cina, molti Paesi arabi, l’elenco è davvero lungo e rende necessaria l’organizzazione dei popoli per resistere e cambiare dal basso con la resistenza civile la situazione. E’ seguito un vivace dibattito con molte domande da parte del pubblico. Erano presenti tra gli altri esponenti di “Niente da fare a Biella”, Gianmaria Mello Rella di ASA, Giorgio Fogliano storico attivista per la pace biellese. Giuseppe Paschetto ha fatto presente che il Movimento 5 Stelle biellese proseguirà il suo impegno per un diverso modello di difesa proponendo l’inserimento nel programma per le elezioni europee di giugno la costituzione di “Corpi civili europei di pace” già frutto dell’elaborazione politica di Alex Langer nei primi anni 90, una iniziativa di cui si sente quanto mai l’esigenza in un mondo martoriato dalla guerra.

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