In attesa di conoscere le risposte di A2A alle decine di quesiti avanzati dalla Provincia sei mesi fa, per ora si sa che la multinazionale offre una compensazione di 200 euro all’anno ai cittadini di Cavaglià e una collina destinata a nascondere l’inceneritore. Ma i problemi veri che restano sul tappeto sono le questioni sanitarie, ambientali, legate al turismo e al valore degli immobili. E a proposito di tappeto, non è nascondendo la polvere sotto il tappeto che si risolvono i problemi, un inceneritore resta tale anche dietro la collina artificiale. Ed è un pessimo biglietto da visita alle porte sud ovest del Biellese. Una pietra tombale sull’appeal dell’intero territorio provinciale. Come M5S biellese continueremo ad opporci a fianco di comitati, associazioni, comuni. I comuni a partire da quelli maggiori, biella e Cossato governati dalla destra, sono silenti. Noi ci opponiamo a un silenzio assordante delle amministrazioni comunali che dovrebbe mettere in allarme tutti i cittadini biellesi e vercellesi. L’impianto nonostante colline e compensazioni continua ad essere sovradimensionato, contrario al principio di prossimità e ai canoni dell’economia circolare
