IL CONVEGNO SULL’INCENERITORE E IL PIC NIC A RIFIUTI ZERO DEL 20 LUGLIO

IL CONVEGNO SULL’INCENERITORE E IL PIC NIC A RIFIUTI ZERO DEL 20 LUGLIO
1 settembre 2023 Movimento 5 Stelle Biella

Giovedì 20 luglio si è svolto a Roppolo presso la Fondazione Emanuele Cacherano di Bricherasio, alla presenza di un folto pubblico, il convegno organizzato dal Movimento 5 Stelle Biellese sul termovalorizzatore proposto da A2A a Cavaglià. L’obiettivo che si era posto il M5S è stato raggiunto attraverso la realizzazione di un fronte comune di forze politiche, Comuni, associazioni, comitati e movimenti, intenzionati a opporsi con ancora maggiore determinazione al progetto.

Erano presenti i sindaci di Cavaglià, Mongrando, Roppolo, Alice Castello e inoltre amministratori comunali di Biella (Dino Gentile), Salussola, Cavaglià, Strona.

Dopo i saluti di Savina Fariello a nome del presidente della Fondazione Bricherasio, Maurizio Aiassa, che non ha potuto essere presente sono iniziate le relazioni, con Giuseppe Paschetto coordinatore provinciale del M5S nel ruolo di moderatore.

Il consigliere regionale del M5S Sean Sacco ha tra l’altro messo in luce che anche dal punto di vista economico un impianto del genere non regge a causa degli 80-100 € a tonnellata di CO2 prodotta che dovranno essere pagati. E questo perché i termovalorizzatori, si tratti di impianti per urbani o per speciali, emettono grandi quantità di gas climalteranti oltre agli inquinanti e per questo si trovano al penultimo gradino della gerarchia europea di trattamento dei rifiuti appena sopra la discarica.

Sean Sacco

Sean Sacco

Anna Andorno, tra le storiche leader del Movimento Valledora, un’organizzazione a trazione femminile con Savina Fariello e Alba Riva da anni caparbiamente alla guida del gruppo, ha sottolineato il fatto che la maggior parte dei rifiuti speciali provengano dalle aree ad alta densità industriale del Torinese e del Cuneese e quindi sarebbe assurdo in base al principio di prossimità realizzare un impianto nel nord Piemonte.

E’ stata poi la volta di Ettore Macchieraldo per Legambiente Circolo “Tavo Burat” e Movimento Lento che ha rilevato il pesante impatto che avrebbe l’inceneritore su un paesaggio vocato a uno sviluppo di turismo sostenibile e ha messo sui piatti della bilancia il camino da 95 metri e il cammino da diversi km che si sviluppa da Santhià a Oropa con il passaggio di migliaia di camminatori che certo preferiscono l’ombra del santuario a quella della ciminiera.

Antonio Filoni nella duplice veste di sindaco di Mongrando e di rappresentante dell’alleanza Verdi-Sinistra Italiana ha messo in evidenza il ruolo che possono avere i Comuni, finora troppo silenti, nell’opporsi all’inceneritore impegnandosi a proporre a tutti i sindaci di mobilitarsi.

Ha chiuso gli interventi un altro sindaco, quello del Comune vercellese di Alice Castello, Gigi Bondonno. Il sindaco, da sempre oppositore dell’inceneritore ha rimarcato la necessità di coordinare gli sforzi tra enti e associazioni di territori limitrfi anche se appartenenti a province diverse.

Sono poi intervenuti nel dibattito il sindaco di Cavaglià Mosè Brizi e gli ex sindaci Silvio Aiassa e Augusta Bortolotto ricordando la storica vincente battaglia contro l’inceneritore Fenice negli anni novanta. Ha quindi portato i saluti dell’amministrazione comunale il sindaco di Roppolo Renato Corona manifestando soddisfazione per come si era sviluppato il convegno.

Molto interesse ha suscitato infine l’intervento dell’attivista artista del M5S Alberto Vignazia che ha presentato una grafica dell’inceneritore ubicato nell’ex ospedale di Biella. Questo il suo commento: “In termini di danni ambientali e alla salute, l’ inceneritore di Cavaglià, per noi Biellesi, è come se sorgesse al posto del vecchio ospedale di via Caraccio. Da qui parte la nostra suggestione, una compenetrazione di solidi brutalista e tossica. Come nel caso del nostro vecchio “Titanic” di cemento, che ancora oggi getta la sua ombra sul centro di Biella, abbandonato e preda di spedizioni esplorative provenienti da ogni dove, chissà se l’ inceneritore di Cavaglià, una volta costruito, poi subirebbe lo stesso destino. L’ impossibilità di sparire a causa di iceberg burocratici che lo geleranno tra vigneti e risaie, frutteti di pesche e di kiwi. Per poi essere dimenticato lì, l’ ecomostro, una volta diventato obsoleto…Nei secoli dei secoli, come il vecchio nosocomio.”

Il convegno si è chiuso come previsto con un aperitivo con prodotti locali a Km zero e anche a rifiuti zero oltre che plastic free. Ogni partecipante aveva con sé piatto, bicchiere, posate. Banditi gli imballaggi e i tovaglioli di carta. E in effetti alla fine gli unici rifiuti erano pelli di salame e croste di Maccagno prontamente “riciclati” da una locale comunità felina!

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